Tra i due litiganti il terzo soffre

marmo di Carrara

Dimensioni: 63 x 45 x 22 cm
in Sculture - pubblicato il 12 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 1 foto
Articolo letto 659 volte

×

Tra i due litiganti il terzo soffre

marmo di Carrara

Dimensioni: 63 x 45 x 22 cm
in Sculture - pubblicato il 12 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 1 foto
Articolo letto 659 volte

Ho prestato attenzione a ciò che al livello globale piega il sistema economico e la società. Ho intitolato la mia scultura “tra i due litiganti il terzo soffre” per denunziare coloro che, a discapito di terzi, e in questo caso della società, tirano e si spartiscono tra loro gli interessi delle nazioni intere tralasciando ciò che è più importante, gli interessi del singolo cittadino. Anche se da un punto di vista del tutto relativo, i capi di governo e chi ha il comando delle grandi imprese multinazionali, viene visto come “il puparo” o coloro che muovono le redini del mondo a loro circostante; coloro che, come dei despoti assoluti, possono decidere delle sorti di molte persone solo ascoltando la propria brama di potere e i propri interessi, anche se questo vuol significare mandare in malora il mondo intero.

C’è da dire che in questo periodo, specialmente quello Italiano, il governo chiede tasse pesanti per risanare ciò che il debito pubblico ha creato, o così dice che sia e, se fosse vero che promette, sarei il primo ad essere d’accordo; fatto sta che i cittadini non sono mai stati felici di pagare tasse, immaginiamo ora che la crisi ha fatto il suo effetto sul mondo intero, se la gente abbia voglia di uscire un centesimo in più anche se vi si promette una risvolta economica e sociale pari agli anni 50-60.

Immaginando un velo che copra i tre volti dei personaggi, questo tessuto rappresenta l’atto di contendersi e tirare a se quanti più beni possibili. I due personaggi che creano la tensione sono i due laterali, vogliamo immaginarli come destra e sinistra? Come positivo e negativo? Come bene e male? A me non importa identificarli, ciò che mi preoccupa è chi sta in mezzo, colui che, di tutta la situazione è uno spettatore attivo, colui che assiste impotente alla propria disfatta e piange senza poter dire nulla.

Il progetto iniziale prevedeva che il lenzuolo si lacerasse al centro e i buchi principali che si creavano corrispondevano alle cavità orbitali e alla bocca con gli angoli verso il basso come a rappresentare dolore e sgomento. Gli occhi completamente perforati per mettere in scena il detto “non abbiamo nemmeno gli occhi per piangere!”. Quindi le pieghe non seguono la forza di gravità, ma hanno un andamento orizzontale dove le pieghe principali esposte collegano i punti più a rilievo, come i nasi, l’arcata sopraccigliare, le labbra e gli zigomi. Il mio interesse è stato anche far leggere il modellato della carne sottostante anche se si intravede poco tra le numerose pieghe, ma è ben esposta la clavicola, l’attacco della radice del naso e qualche elemento dei volti.

Il mio obbiettivo oltre rappresentare il semplice volto è anche evidenziare i tratti delle espressioni con il rilievo delle pieghe stesse, per esempio per rappresentare la rabbia ho fatto delle piegoline sul naso come sotto l’effetto del muscolo nasale che arriccia orizzontalmente il naso, mentre sulle ancate orbitali le pieghe vogliono suggerire le sopracciglia che caratterizzano l’espressione di un volto. Invece per mescolare la tensione del volto con quella del lenzuolo, ho realizzato una piega trasversale molto a rilievo che non segue l’andamento delle altre pieghe, ma ricalca lo sternocleidomastoideo, muscolo del collo.