Grande Madre Pietra

pietra lavica dell'Etna

Situato in Villa Comunale - Zafferana Etnea
Dimensioni: 100 x 50 x 50 cm
in Sculture - pubblicato il 11 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 14 foto
Articolo letto 1049 volte

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Grande Madre Pietra

pietra lavica dell'Etna

Situato in Villa Comunale - Zafferana Etnea - Dimensioni: 100 x 50 x 50 cm
in Sculture - pubblicato il 11 settembre 2018
realizzato nel 2013 - 14 foto
Articolo letto 1049 volte

Zafferana etnea, ridente cittadina alle pendici dell’Etna, ospita un importante mostra, la prima in Italia per lo Scultore Xu Hong Fei,  che al indomani dell’apertura dell'esposizione,  tre studenti dell’accademia iniziano il loro lavoro, avvolti da una coltre di nebbia e polvere che rivelerà le forme dei propri lavori.

La scelta di realizzare un laboratorio aperto sotto il vulcano non può che influenzare particolarmente gli animi, donando un particolare carattere a tutte le manifestazioni che hanno avuto luogo nella cittadina etnea. Come se si trattasse di un frutto appena colto e mangiato fresco, così, sotto una delle più imponenti bocche del vulcano, dei blocchi di lava millenaria stanno per essere lavorati . Anche Xu Hong Fei (in Italia per una sua mostra itinerante personale), l’artista cinese conosciuto in tutto il mondo, ha potuto appurare la durezza di questo materiale, dando il primo colpo di mazzuolo che ha dato inizio al grande e sofferto simposio di scultura "Vulcano nell'Arte" Tenuta a Zafferana Etnea Dal 1 al 5 Settembre 2013, organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Catania in occasione della prestigiosa mostra dello scultore cinese.

La scultura che ho realizzato vuole superare le barriere di una semplice immagine tradizionale cercando un linguaggio più contemporaneo.  L’idea di partenza del mio lavoro ha radici nel materiale stesso, perché il materiale rappresenta la natura dell’oggetto rappresentato, ovvero il medesimo vulcano. Cos’è per i siciliani l’Etna se non fonte di particolari benefici agricoli e quindi fonte di vita? E il mistero della vita può essere incarnato solo nella figura materna. La madre è sinonimo di protezione, immenso amore e sostentamento grazie al latte che il suo seno produce, e proprio il seno allude in maniera retorica alla forma dell’Etna generando sempre nuovo materiale, fonte di spettacolo e materia prima per gli artigiani del posto. Il magma che modella il territorio scorre dalle innumerevoli bocche della montagna, per questo una vena profonda attraversa la figura penetrando in essa e squarciando quel legame che si era formato lentamente con il territorio per poi legarsi nuovamente, come una grande goccia d’olio sull’acqua, come le braccia di un figlio anche dopo le possibili liti con la propria madre.
L’immagine dunque non è una semplice madonna ma la raffigurazione della maternità, anche se potrebbe diventare un omaggio alla madonna, venerata in particolar modo a Zafferana con il titolo di Madonna della Provvidenza. Questo l’ho potuto dedurre dai particolari apprezzamenti dei cittadini che seguivano con entusiasmo lo svilupparsi dei lavori, raccontandomi delle loro tradizioni e devozioni. Per questo posso pensare di aver realizzato un immagine aperta alle interpretazioni dell’osservatore che possiede la libertà di una sua personale chiave di lettura.
Anche se le mie idee e il progetto è stato studiato prima dell’inizio della lavorazione della pietra, nei giorni trascorsi li a percuotere e sezionare il materiale, un pensiero molto personale è emerso in me. Il ricordo di mia nonna paterna che possedeva un nome del tutto originale, Pietrina, e aveva un significato profondo in quanto la pietra è legata ad alti valori di resistenza e tenacia che la mia cara nonna aveva ben incarnato. Per questo ho voluto dedicare a lei quest’opera, perche possa essere ricordo e immagine di una persona che oltre crescere mio padre, ha cresciuto anche me, quindi il valore di madre si eleva alla seconda perché madre due volte. Il nome dell’opera dunque è “Gran Madre Pietra”, ma il gioco di parole può essere associato alla definizione in inglese di nonna, quindi nonna pietra, ricordando in questa maniera il suo nome e la sua valenza.
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