Mater Divinae Gratiae

Pietra lavica dell'Etna, acciaio e pietra tunisina

Situato in Piazza Sant'Antonio - Belpasso
Dimensioni: 300 x 200 x 100 cm
in Sculture - pubblicato il 25 settembre 2018
realizzato nel 2017 - 7 foto
Articolo letto 1171 volte

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Mater Divinae Gratiae

Pietra lavica dell'Etna, acciaio e pietra tunisina

Situato in Piazza Sant'Antonio - Belpasso - Dimensioni: 300 x 200 x 100 cm
in Sculture - pubblicato il 25 settembre 2018
realizzato nel 2017 - 7 foto
Articolo letto 1171 volte


Nella chiesa di Sant'Antonio Abate di Belpasso si custodisce una preziosa immagine lignea di Maria SS. delle Grazie risalente intorno al 1500, per i Belpassesi è la “stella maris”, stella polare, che accompagna questo popolo sin dalle suo origini. 

Anticamente la cittadina si trovava più a nord dell'attuale, in un punto avverso e difficoltoso da attraversare, per questo chiamato "Malpasso". L'eruzione dell'Etna del 1537 distrusse questo insediamento, costringendo la popolazione a fuggire e portare con se l'antica immagine della Madonna; trovarono una nuova sede più a sud "Fenicia Moncada", ma pochi anni più tardi un violento terremoto devastò nuovamente le abitazioni rendendo necessario un nuovo esodo. Finalmente intorno all'antico palazzo della famiglia Bufali sorse la nuova città che prese il nome di Belpasso. In tutta questa vicenda la sacra immagine divenne vessillo dei belpassesi, indicando loro la strada e accompagnandoli in quei difficili momenti di sconforto.

Proprio a memoria di questa perseveranza da parte dei fedeli, nel 2017 si è celebrato il 480° anniversario della presenza mariana. Per volontà del quartiere S. Antonio si è stata realizzata una scultura a testimonianza perpetua di tale evento.

Nella base si trovano tre nomi, orientate verso l’originale sede dove si svilupparono i centri cittadini: a nord Malpasso, a sud Fenicia Moncada e al centro l’attuale Belpasso. Subito sopra la base Maria, con in braccio il Bambi Gesù, in un sobrio abbraccio vi è tutto il calore di una madre, La Madre di tutte le madri, nell’atto più antico e naturale di sempre. Maria porge il seno al figlio, che non è solo l’immagine della maternità, ma in questo gesto c’è tutta la sua fede che, in quel “si” all’angelo Gabriele, prestò la sua esistenza al più grande dei misteri, l’incarnazione del Verbo.

Tra i simboli legati all’iconografia della Madonna con il titolo di Immacolata vi è la luna e lo stellario che qui si fondono e si intersecano con la figura. La luna è in acciaio inox e le stelle in pietra tunisina.

Yvii24 03-08-2017 

Gazzetta Rossazzurra del 3-8-2017 Anno II N. 16
Publish at Calameo