San Michele Arcangelo

pietra lavica dell'Etna e acciaio

Situato in Santuario Madonna della Sciara, Mompilieri Mascalucia CT
Dimensioni: 450 x 150 x 100 m
in Sculture - pubblicato il 25 agosto 2019
realizzato nel 2019 - 13 foto
Articolo letto 1487 volte

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San Michele Arcangelo

pietra lavica dell'Etna e acciaio

Situato in Santuario Madonna della Sciara, Mompilieri Mascalucia CT - Dimensioni: 450 x 150 x 100 m
in Sculture - pubblicato il 25 agosto 2019
realizzato nel 2019 - 13 foto
Articolo letto 1487 volte

Inaugurato il 25 Agosto 2019

25 Agosto 2019

Pensandoci, due mesetti sembrano pochi per realizzare una cosa destinata a durare per sempre. Ringrazio Padre Alfio per la fiducia che ha riposto in me, per la sua perseveranza nell’insistere (da un anno circa) perché realizzassi quest’opera. 

Credo che più o meno tutti nel vostro immaginario avete idea di come si scolpisca una pietra, ecco, mettete in più il caldo di luglio e agosto e il fatto che sia una pietra enorme e durissima.

 

Con il permesso di padre Alfio, vorrei fare una dedica, a due personaggi, due Michele che non ci sono più. Due che la pietra e lo scalpello li conoscevano bene,

Michele Cannavò, scultore paternese vissuto agli inizi del 900’ e Michele Bertino anch’esso paternese, comparso qualche anno fa. Come loro tanti scultori e personaggi nati nel posto sbagliato, con il rischio di scomparire dalla memoria perché se fossero nati a Roma o Firenze sarebbero diventati un Michelangelo o un Bernini. Mi piace ricordarli in quest’opera, per il nome che portano e per la disciplina a loro tanto cara.

Siamo qui in un santuario, un luogo mistico dove continuamente avvengono miracoli, lavorare qui, con vista mare, affacciato sul degalotto di San Michele, a due passi dalla grotta della Madonna, non è un lavoro, è una preghiera!

Forse non ci credete ma il mio rapporto con la scultura non è un semplice hobby ma uno stile di vita, una missione, un’invocazione.

Voi sapete chi è stato il primo scultore della storia? Dio. Che modella gli uomini dall’argilla e crea tutto, cosa se non la scultura e l’arte si avvicina di più all’opera del Creato?

L’arte è quella cosa che ci permette di viaggiare attraverso la natura, per l’inconscio fino al divino.

Scolpire la pietra lavica è come penetrare nel cuore della Terra, per sentirne il battito, per scorrerne le pulsazioni. Il basalto lavico, e quello etneo in particolare, è resistente allo scalpello. Ci vogliono forza e determinazione per entrare nella sua struttura. Lo sa bene Pier Manuel Cartalemi in quale col suo monumentale San Michele ha dato prova di possedere un mestiere antico, ereditato dalla tradizione etnea e affinato con gli studi specialistici condotti all'Accademia di Belle Arti di Catania.

Cartalemi scolpisce con passione, aggredendo la materia con disinvoltura, senza mai lasciarsi intimorire dalla consistenza ferrigna. Nel San Michele i tagli scattanti, i piani torniti, la gestualità composta, sembrano essere sempre stati nello spessore della materia. Cartalemi li spinge ad affiorare per diventare espressione di fede, gesto sacro. Ricavato da un cristallo lavico monumentale, l'Arcangelo di Pier Manuel Cartalemi avanza dalle sciare come fosse vivo, presente lungo la pista di antiche colate.

Quello dell'artista è quasi un miracolo tecnico a cui si aggiunge una bellezza compiuta che la solarità mediterranea valorizza. 

Paolo Giansiracusa