Santa Barbara col Banbin Gesù

tecnica mista

Situato in Paternò
Dimensioni: 195 x 80 x 60 cm
in Arte Sacra - pubblicato il 22 agosto 2018
realizzato nel 2009 - 6 foto
Articolo letto 1944 volte

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Santa Barbara col Banbin Gesù

tecnica mista

Situato in Paternò - Dimensioni: 195 x 80 x 60 cm
in Arte Sacra - pubblicato il 22 agosto 2018
realizzato nel 2009 - 6 foto
Articolo letto 1944 volte

Questa immagine nasce dalla necessità di ricordare, dal bisogno di manifestare la gioia, dall'esigenza di continua invocazione di aiuto e protezione.

Dopo quel 25 Dicembre, ho avuto la certezza dell’immensa fragilità dell’uomo e delle sue opere. Pensando a tutti i pericoli scampati e purtroppo a quelli avvenuti, mi rendo conto di quanto il nostro essere umani è poca cosa rispetto alla natura e a Dio.

Ecco che la mia devozione a Santa Barbara prende forma e si concretizza in questa opera.

Barbara, che da donna, chiede soccorso al Bambinello stesso, gli offre la “chiesa viva” e il suo tempio, affinché li protegga con lo Spirito Santo. Gli sguardi tra i due sono intensi e profondi.

L’aspetto principale, che mi coinvolge e mi affascina di più, è quello materno di Barbara. Per noi paternesi Barbara, non è solo la Santa Patrona, e modello di santità, ma anche una madre. Basti pensare a come ha sempre protetto i paternesi nelle loro peripezie, dalle eruzioni laviche, alla peste, ai terremoti, e… adesso le siamo grati per il suo intervento in quella sera di Natale.

La ricordiamo con il suo amore e la sua tenacia. Rivelazione certa: la nostra città ha bisogno di una figura materna in più. Nel profondo del cuore, ogni uomo ha l’immagine indelebile della propria madre, così ho concepito questa nuova sembianza per proporla ai suoi fedeli devoti.

È la raffigurazione di un modello di santità, di una donna che mette al primo posto l’infinito amore verso Dio.

Ho voluto mantenere la stessa posa e lo stesso equilibrio cromatico del simulacro originale. Durante la progettazione mi sono imbattuto in problemi di iconografia, nelle immagini sacre i Santi vengono identificati con diversi oggetti. Per realizzare una nuova immagine bisogna tener conto di tutti gli accorgimenti e i principi prestabiliti, affinché la figura sia riconoscibile. È la prima volta che Santa Barbara viene raffigurata con un bambinello, ma questa scelta deriva da una lunga e difficile osservazione di altri modelli e di complicate ricerche che ho meditato. 

Ciò che ho realizzato, dunque, è il frutto dell’insieme delle mie esperienze, della mia passione per la scultura e della devozione a S. Barbara. È una scultura polimaterica, dai materiali più poveri come la cartapesta, il gesso e il legno, fino ad arrivare alla resina, all’ottone e all’argento.

La corona è stata realizzata in fusione di ottone, decorata con pietre dure, come Quarzo Citrino, pietra d’Agata, Occhi di tigre e cristalli Swarovski. L’aureola del bambinello è sbalzata in argento, anch’essa decorata con cristalli Swarovski. La figura è rivestita con foglia d’oro francese e argentone.

Nella cintura vi è un’allegoria: nelle fibbie sono raffigurate una palma e una piuma di pavone, simboli legati a Santa Barbara e Cristo Risorto, che insieme sorreggono Paternò (fibbia centrale); il giorno e la notte rappresentate nelle fibbie a destra e a sinistra dello stemma di Paternò.

Lo scambio tra le due figure, oltre lo sguardo, è la chiesa “viva” offerta al bambinello, in cambio lui le dona la palma (simbolo dei martiri) e i fiori, tra cui rose, gigli e gelsomini, realizzati in lamierino di rame e argento.

Ai piedi di Barbara vi è il cartiglio, simbolo dell’evento, con la scritta in latino “PROTEGAM CIVITATEM ISTAM”, ovvero “PROTEGGERÒ QUESTA CITTÀ” .

In un intervista, l'anteprima della scultura in lavorazione
 Il servizio sulla presentazione dell'opera.